24 Ott MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE
SIAMO STATI ALLA CELEBRE FIERA
DELLE BOLLICINE D’OLTRALPE
SELEZIONANDO PER VOI
13 BOTTIGLIE
DALL’EFFETTO WOW
E UN’AZIENDA TRA I GRANDI CLASSICI
Modenafiere, Ottobre 2023 – Armati di notes e penna, ma soprattutto con l’immancabile calice alla mano, abbiamo visitato per voi il Modena Champagne Experience 2023, la splendida due-giorni dedicata alle bollicine d’oltralpe giunta alla sua sesta edizione.
Nel complesso fieristico alle porte della città emiliana erano presenti quest’anno 176 aziende, tra grandi Maison e piccoli vigneron, che hanno messo in degustazione più di 900 champagne differenti.
Noi, in questa occasione, abbiamo scelto di andare alla scoperta di aziende meno celebrate, meno diffuse nei circuiti e meno frequenti nelle carte dei vini o sugli scaffali delle enoteche.
Anzi, alcuni vignaioli li abbiamo proprio conosciuti per la prima volta qui a Modena, rimanendone incantati.
Abbiamo così tralasciato volutamente il padiglione delle celebri e celebrate “Maison Classiche”, con l’eccezione di Henriot che volevamo riscoprire a distanza di anni (e che ci ha letteralmente incantati),
e siamo andati a spasso per la regione della Champagne, calpestando idealmente le vigne di zone come la Côte des Blancs, Côte des Bar, Montagne de Reims e Vallée de la Marne.
Tutto questo per ricercare nuove emozioni nel calice uscendo dai soliti circuiti e dai soliti noti.
Molti sono stati i micro-sorsi visto che abbiamo degustato in più di 50 stand differenti, ma qui voglio indicarvi solamente le singole bottiglie che ci hanno provocato il celebre “WoW”.
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DELLA NOSTRA VISITA
A MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE
13 BOTTIGLIE WOW
HÉLÈNE BEAUGRAND
Quest’azienda sorge in una zona particolarmente vocata per lo Chardonnay: Montguex. Forse per la sua conformazione collinare, per altro in prevalenza composta da calcare, da alcuni è stata definita come la Montrachet della regione e quindi della bollicina. Beaugrand ricava le proprie uve da piante che hanno in media 45 anni di età, cui ai aggiunge una vinificazione molto tradizionale. Risultato? Dopo almeno 3 anni sui lieviti i loro vini mostrano grande texture oltre ad una beva da paura.
LE GRAND CARRÉ
BLANC DE BLANCS BRUT NATURE
Millesimo: S.A.
Uvaggio: 100% Chardonnay
Dosaggio (g/l): 0
Mesi sui lieviti: minimo 36
Siamo stati una manciata di anni fa da Beaugrand a Montgueux, zona dove si trova un clone di chardonnay che in molti, da quelle parti, hanno ribattezzato ‘il Montrachet della Champagne’. E nella gamma di madame Hélène, scegliamo Le Grand Carré, champagne gastronomico e con una piacevole vena amara finale che ricorda alcuni Mersault di razza.
BOURGEOIS DIAZ
L’azienda, nella Valle della Marna, opera su 7 ettari di proprietà a Crouttes-sur-Marne e nei comuni limitrofi. La produzione è suddivisa in 3,5 ettari dedicati al Pinot Meunier, 2 al Pinot Nero e 1,5 allo Chardonnay, senza dimenticare un piccolissimo appezzamento di Pinot Bianco. Oggi i Bourgeois-Diaz sono alla quarta generazione. La cura che dedicano al vigneto si manifesta con la conversione al regime biodinamico, accompagnato da micro-vinificazioni che determinano una sempre più approfondita conoscenza di ogni loro parcella. Lo stile dei loro champagne è asciutto e purissimo.
BD LES JUSTICES 2018
Millesimo: 2018
Uvaggio: 100% Pinot Meunier
Dosaggio (g/l): 0
Mesi sui lieviti: 30
Erano diverse le bottiglie in degustazione, e devo dire che questo produttore ci ha incantato. Nella gamma, tutta convincente, scegliamo questo incredibile Meunier in purezza. Insieme a Jean Philippe Trousset, la Bourgeois Diaz è stata l’azienda-sorpresa della giornata.
DE SOUSA
Le origini della famiglia sono portoghesi. Questa maison, in anticipo su tanti, ha capito che il futuro della Champagne dovesse essere caratterizzato da vini che realmente nascessero dalla terra, ancor prima che in cantina. De Sousa è certificata Demeter dal 2013. I loro vigneti, in totale poco meno di 10 ettari, sono dominati dallo Chardonnay (oltre il 60%). Le piante hanno in media 45 anni di età. In cantina si utilizza in prevalenza acciaio, ma sui vigneti più vecchi (in alcuni casi anche 60 anni di età) la vinificazione è effettuata in legno.
TRADITION BRUT
Millesimo: S.A.
Uvaggio: 50% Chardonnay, 40% Pinot Noir, 10% Pinot Meunier
Dosaggio (g/l): 7
Mesi sui lieviti: 36
Dei tre vini in degustazione, il Tradition è quello che ci ha convinto maggiormente. Non lunghissimo in bocca, unico piccolo neo ad un sorso davvero di nerbo e importante.
PIERRE GIMONNET & Fils
A partire dagli anni ’50 la famiglia Gimonnet inizia a realizzare i propri champagne dopo un passato da coltivatori che risale addirittura alla metà del ‘700. Le loro etichette mostrano sempre grande spessore gustativo e migliore capacità di affinamento in bottiglia. Lo stile dei vini di Gimonnet è essenzialmente basato sulla qualità dei loro Chardonnay, provenienti da circa 25 ettari, dislocati in alcuni dei migliori villaggi della Côte de Blancs (Cuis, Cramant e Chouilly) per la produzione di questa varietà. Oltre la metà delle loro piante supera, in media, i 30 anni di età.
GASTRONOME BRUT 1ER CRU 2018
Millesimo: 2018.
Zone provenienza uve: 39% Cramant Grand cru, 24,5% Chouilly Grand cru, 3% Oger Grand cru, 10,5% Vertus 1er cru, 23% Cuis 1er cru
Uvaggio: 100% Chardonnay
Dosaggio (g/l): 5
Mesi sui lieviti: più di 36
Tutti splendidi gli champagne di Gimonnet, con quella loro vena citrina e profondità. Il nostro preferito è il Gastronome, largo, profondo e con ulteriori importanti spazi di miglioramento negli anni.
GUIBORAT
Da 5 generazioni producono champagne. Questa maison familiare, oggi guidata da Richard Fouquet, è un récoltant-manipulant che vanta vigneti in alcuni dei terroir più interessanti e prestigiosi della zona, come quelli domiciliati nei comuni di Cramant, Chouilly e Oiry. L’azienda in totale ricava le uve per i propri champagne da 8 ettari di vigneto, condotti secondo un regime ‘ragionato’, anche se solo da 3 ettari derivano le uve, tutte classificate Grand Cru (alcune piante risalgono al secondo dopoguerra), che compongono le etichette del marchio Guiborat.
PRISME.18 EXTRA-BRUT
GRAND CRU BLANC DE BLANCS
Millesimo: S.A.
Zone provenienza uve: da quattro parcelle classificate Grand Cru: Les Bergeries, Moyen (Cramant), Les Caurés (Chouilly), Les Briquettes (Oiry). L’92% delle uve da vendemmia 2018, la restante parte riserva 2016. Fermentazione malolattica non svolta
Uvaggio: 100% Chardonnay
Dosaggio (g/l): 1,5
Mesi sui lieviti: 42
Chardonnay ampio, elegante e dal finale pulito.
LEGRAS & HAAS
Legras & Haas è un’azienda di famiglia condotta da François Legras e Brigitte Haas e i loro figli Rémi, Olivier e Jerôme. È nata nel 1991 a Chouilly, cittadina sulla punta settentrionale della Côte des Blancs, dove si trovano i Grand Cru di Chardonnay, la famiglia di François Legras è però insita nella Champagne e nei vini di questa regione da sette generazioni. Queste radici profonde danno l’anima viticola alla maison. Hanno 38 ettari di proprietà di cui 18 di Grand Cru.
LES SILLONS 2014
BLANC DE BLANCS GRAND CRU CHOUILLY
Millesimo: 2014
Uvaggio: 100% Chardonnay Grand Cru
Dosaggio (g/l): 5,4
Mesi sui lieviti: 84
Complesso, caleidoscopio e persistente, uno dei migliori sorsi di giornata questo Les Sillons 2014. Degno di nota anche il Blanc de Blancs Cru Chouilly Extra Brut.
MARGUET
Benoît Marguet è l’ultimo discendente di un’antica maison di famiglia. Dal 2004 gestisce 8 ettari di proprietà ad Ambonnay, 1,5 dei quali vengono affittati a Krug. La cura della vigna è affidata alla prassi biodinamica, esercitata grazie anche dall’aiuto di due magnifici cavalli. Tutte le parcelle vengono vinificate separatamente in legno e, di anno in anno, Benoît decide gli assemblaggi e i dosaggi. I vini sono sempre sottoposti a fermentazione malolattica, così da tenere al minimo i livelli di SO2 all’interno delle etichette della maison.
YUMAN 20
Millesimo: S.A.
Uvaggio: 100% Chardonnay
Dosaggio (g/l): 0
Mesi sui lieviti: 24
Peccato che questa incredibile azienda avesse, al momento del nostro passaggio, solo due delle numerose etichette. In una precedente edizione del Modena Experience erano molte di più. Un vero peccato, perché questa maison è in assoluto una delle mie preferite. Non conoscevo però Yuman e adesso sono felice di aver riempito questa mia lacuna.
R&L LEGRAS
La Maison Champagne R&L Legras risale al XVI secolo ma assume importanza nel 1808, quando Honoré Legras sviluppa il suo vigneto nella parte più vocata della Côte des Blancs. Lo Champagne R&L Legras richiede rigorosità e dedizione, una regola che vale per tutti i grandi vini. Legras è presente in numerosissime tavole stellate di Francia e Italia, anche come Champagne della casa.
PRESIDENCE VIEILLES VIGNES 2013
Millesimo: 2013
Uvaggio: 100% Chardonnay
Dosaggio (g/l): 5
Mesi sui lieviti: 96
Emozionante questo Vielles Vignes 2013, profondo, complesso, armonico, elegante. Ci è piaciuto tanto anche l’Extra Brut Grand Cru di chardonnay. Ma tutte le etichette erano davvero perfette e convincenti.
TARLANT
La famiglia Tarlant è un grande esempio di fedeltà al ruolo di vigneron, tanto che lo esercitano con orgoglio sin dal lontanissimo 1687. Le dimensioni aziendali sono relativamente piccole (circa 13 ettari), ma ad essere grande è la fiducia che la famiglia ripone nei propri terreni: i veri protagonisti del sapore degli champagne Tarlant. Per rendere i propri sorsi sempre più territoriali, la maison si è nel tempo avvicinata a un regime di coltivazione libero da chimica e, in cantina, a dosaggi praticamente azzerati. Gli champagne Tarlant sono veri e molto saporiti.
ZERO
Millesimo: S.A.
Uvaggio: 32% Chardonnay, 32% Pinot Meunier, 32% Pinot Noir, 4% di Arbanne, Petit Meslier e Pinot Blanc
Dosaggio (g/l): 0
Mesi sui lieviti: 6 mesi dalla vendemmia e 69 mesi in bottiglia
Altra maison che amo particolarmente, oramai da anni. Questo dosaggio zero è una lama tagliente, penetrante, che rilascia una sensazione di freschezza e che invita il sorso successivo. Da segnalare anche il Rosé, anch’esso non dosato.
JEAN PHILIPPE TROUSSET
Jean Philippe decide di mettere il proprio nome in etichetta, dopo l’esperienza Trousset Guillemart. Oggi Jean-Philippe coltiva poco meno di 8 ettari, dedicando alle uve della sua vigna una nuova cantina, in grado di fondere tra loro tecnologia e tradizione. Le uve vengono pressate con una classica Coquard, mentre la vinificazione viene realizzata grazie a un mix di serbatoi di acciaio termoregolati e legni di grandi dimensioni. Gli champagne di Jean Philippe Trousset cercano sempre di coniugare precisione stilistica e dosaggi sempre più contenuti.
MEUNIER
Millesimo: S.A.
Uvaggio: 100% Pinot Meunier
Dosaggio (g/l): 2,3
Mesi sui lieviti: 24
È stata forse la più piacevole sorpresa della giornata, la conoscenza di questa maison che ha portato sui banchi d’assaggio 5 champagne uno più coinvolgente e convincente dell’altro. Solo il rosé resta un filo indietro alle altre splendide bottiglie: Crème, Absolu e Nuit Blanche, e questo Meunier che mi ha letteralmente impressionato.
AGRAPART & Fils
Champagne Agrapart & Fils fu fondata nel 1894 ad Avize, nel cuore della Côte des Blancs, dove l’azienda continua a produrre Champagne come Récoltant Manipulant. I vigneti si estendono su 9,75 ettari, soprattutto nei comuni di Avize, Oger, Cramant e Oiry (tutti Grand Cru della Côte des Blancs). Il suolo gessoso, specifico della Côte des Blancs, crea le condizioni ideali per il vitigno Chardonnay e conferisce al vino freschezza ed eleganza. Pascal Agrapart è sostenitore della vinificazione parcellare.
TERROIRS
BLANC DE BLANCS
EXTRA-BRUT
Millesimo: S.A.
Uvaggio: 100% Chardonnay
Dosaggio (g/l): 5
Mesi sui lieviti: 32-44
Sembra che abbia bisogno di ancora un po’ di bottiglia per assestarsi. Ma fa presagire un bel futuro fatto di freschezza.
AMAURY BEAUFORT
Dopo un’avventura in Borgogna uno dei figli di Jacques Beaufort ritorna in Champagne per produrre il vino che conosce meglio. Il suo posto di lavoro è oggi costituito da poco meno di un ettaro, con piante che in alcuni casi risalgono agli anni ’70. In vigna la scelta è quello del palisage fino a 2 metri. In cantina vinificazione senza solforosa aggiunta ed elevage in botti di diverse capacità fino a 23 mesi. Il risultato? Etichette ricche di complessità e texture.
BRUT NATURE ROSÉ 2020
Millesimo: 2020
Uvaggio: 100% Pinot Noir
Dosaggio (g/l): 0
Mesi sui lieviti: 15
Un rosé emozionante per complessità e freschezza. Oltre al rosé, ci sono piaciute anche le altre due etichette presentate, entrambe sempre da pinot noir, Le Jardinot e il Blanc de Noirs. Hanno però bisogno di bottiglia, e se ne vedranno delle belle tra un po’ di tempo. Come accade spesso con i grandissimi champagne del padre.
JACQUESSON
Dal 1798 questa Maison porta il nome del suo fondatore. Lo Champagne Jacquesson fu il preferito da Napoleone che, nel 1810, gli conferì la medaglia d’oro per «la Beauté et la Richesse de ses Caves». Oggi la Maison Jacquesson & Fils concentra i suoi sforzi su una produzione annuale di circa 250.000 bottiglie. Nonostante il successo, la produzione non è mai stata gonfiata, e gli approvvigionamenti di uve provengono essenzialmente dai vigneti di proprietà di 28 ettari, di cui 11 situati nella Côte des Blancs, ad Avize.
CUVÉE N° 746 EXTRA-BRUT
Millesimo: S.A.
Uvaggio: 1/3 Chardonnay, 1/3 Pinot Meunier, 1/3 Pinot Noir
Dosaggio (g/l): 2
Mesi sui lieviti: min. 48
Jacquesson è una maison di blasone, ovviamente non da inserire nelle nostre nuove scoperte o negli emergenti come gli altri champagne che appaiono in questo articolo. Ma mi piace segnalare la bontà di questa edizione, la numero 746, che ci pare abbia classe da vendere. Champagne pronto ma, sicuramente, ottimo ‘à garder’.
TRA LE ‘MAISON CLASSICHE’
ABBIAMO SCELTO…
HENRIOT
Vantano oltre due secoli di storia. La fondazione della maison è merito di una donna dotata di un’approfondita cultura vitivinicola, impartitale dal nonno Abbé Godinot. In passato diverse corti imperiali hanno assegnato a questa maison la loro preferenza. Un esempio? Il regno austroungarico, molto affezionato agli champagne Henriot. Uno dei pilastri produttivi di quest’azienda è quello di utilizzare molto Chardonnay, ricavandolo da alcuni vigneti classificati Premier e Grand Cru. Gli champagne di Henriot hanno eccellenti capacità d’invecchiamento in bottiglia.
MILLÉSIME 2012
Millesimo: 2012
Uvaggio: 54% Chardonnay, 46% Pinot Noir
Dosaggio (g/l): 6
Mesi sui lieviti: min. 96
Nell’area Maison Classiche, si è trattato di un vero viaggio quello al banco d’assaggio Henriot! Un viaggio nobile, in carrozza, attraverso champagne rigorosi, austeri. Finezze e complessità in 5 differenti entusiasmanti bottiglie. Qui scegliamo la versione Millésime 2012, emozionante. Come lo è stata anche la Cuvée Hemera 2008 e un imponente Rosé. Maison per chi ama la classe non ostentata ma rivelata in modo discreto, sussurrato, stiloso.
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