Chi bazzica da anni nel mondo del vino in Versilia è impossibile che non conosca Leone Ramacciotti, questo signore tutto d’un pezzo dal sorriso gioviale, la schiettezza e il portamento fiero di un uomo di mare, l’eloquio fluente e accattivante, in special modo quando disserta di vino.

Potremmo stare ore ed ore ad ascoltarlo ammaliati, mentre con trasporto da vero innamorato della materia, con profonda conoscenza e dovizia di particolari, ci parla con estrema naturalezza di vitigni, denominazioni, aneddoti, degustazioni, profumi, abbinamenti, intersecandoli con la storia, l’arte, la geografia, la letteratura.

In altre parole con la cultura, e non solo quella enologica, di cui si fa attento e preparato divulgatore.

Chi scrive, ben 25 anni fa, ha avuto la fortuna di frequentare il triennio di Corsi per Sommelier Ais, ascoltandolo incantato nelle numerose lezioni, in cui con fare semplice ed entusiasta mi faceva sempre più innamorare del mio bicchiere e di tutto il complesso e affascinante universo che vi gravitava attorno.

Siamo stati a trovare questo giovanotto di 86 anni incredibilmente ben portati e, come al solito, siamo rimasti incantati dal consueto, puro e contagioso amore per il pianeta vino.

Così, carissimo Leone, a nome di noi tutti, sommelier, ristoratori, addetti ai lavori, semplici enoappassionati, che abbiamo avuto la fortuna di incontrarti di fronte a un calice, vorrei pronunciare, a voce chiara e ferma come la tua, una semplice frase da rivolgerti con stima: “grazie Maestro”.