LA SARDEGNA DI PINO

ALTRA EDIZIONE INDIMENTICABILE

DI UNA CENA-EVENTO

A FORTI TINTE SARDE

GUARDA IL VIDEO DELLA SERATA

LE ECCELLENTI MATERIE

PRIME DALL’ISOLA

INTERPRETATE DA MARCO ARTIZZU

AL RISTORANTE PINO DI VIAREGGIO

Sardegna non amour! In un uggioso mercoledì sera di ottobre, tutto quello che mi vedo arrivare sulla tavola imbandita proviene dalla splendida isola dove Pino Artizzu, del celebre e iconico ristorante Pino a Viareggio, nacque 80 anni or sono, e dove tutt’oggi si reca spesso per ritrovare amici, parenti e cose buone da portare nella sua cucina che oggi è nelle mani sapienti del figlio Marco.

Marco Artizzu

Come ad ogni anno, anche quest’anno, si celebra in due cene-evento la “Sardegna di Pino”.

Pino Artizzu

I professionali e sorridenti camerieri me li vedo arrivare con prelibatezze uniche: salumi incredibili, su tutti un sudato prosciutto di Siurgus Donigala in provincia di Cagliari, poi bottarga, carasau, malloreddus, fregola, pecora, pecorino (sempre di Siurgus), seadas e biscotti tipici.

Nel calice i vini della Gallura di Mura e, nel finale, l’immancabile Mirto e il Filu ’e Ferru.

E infine lui, il re della serata, il maialino sardo cotto rigorosamente allo spiedo sulla brace.

Sapete che in Sardegna lo chiamano in modo differente a seconda della zona? Porceddu, porcheddu, polcheddu, pulcheddu, proheddu, poheddu.

Pino ci tiene orgogliosamente a precisare che nella sua zona, nel cagliaritano, si chiama “proceddu”, anzi, “su proceddu”.

E noi, il proceddu, lo abbiamo gustato, mugolando di vero e puro piacere.

“Si alimentano bene questi maialini che mi sono fatto arrivare, sono davvero buoni” ci dice candidamente sempre Pino seduto a cena con noi.

Personalmente si è trattato del miglior maialino mai gustato.

Crosticina di una fragranza unica, carne tenerissima, succulenta e saporita.

Ma il merito, oltre alla strepitosa materia prima, va anche a chi il maialino lo ha preparato e seguito con cura, a Marco Artizzu, oggi alle redini di questa prestigiosa cucina, solitamente di pesce, che sta sempre più riscuotendo successo.

Ai tavoli, per tutto l’anno, troverete da Pino una folta clientela, nazionale e internazionale, letteralmente innamorata della loro ormai mitica aragosta alla campidanese, degli insuperabili crudi, delle paste e del pesce locale migliore che si può reperire in circolazione.

Ma, una volta l’anno, in ottobre, per celebrare il ‘fondatore’ di questo grande indirizzo della gastronomia, si organizza questa cena sarda per veri buongustai, davvero fortunati ad aver trovar posto e potuto degustare tutto questo bendidìo.

Che vi andiamo a raccontare in questa gustosa gallery a forti tinte sarde.

Pane carasau
Coppa, guanciale, prosciutto e salsiccia sarda
Coratella del maialino
Flan di Cipollotti con Fonduta di Pecorino, Bottarga di Carloforte e Porro croccante
Fregola con Pecora e Carciofi
Malloreddus alla Campidanese con sugo di Salsiccia
Il Maialetto allo Spiedo con pinzimonio di Verdure
Pecorino di Siurgus Donigala e Marmellata di Fichi
Seadas
Amaretti sardi

VINI MURA

L’azienda sarda nasce nel 1975 per iniziativa di Filippo Mura, il quale comprese la straordinaria vocazione vitivinicola della vallata di Azzanidò, in Gallura. Attualmente la conduzione è passata ai figli, Marianna e Salvatore, i quali hanno contribuito ad aumentare il livello qualitativo dei vini, con l’impiego di moderne tecnologie; sempre nel rispetto di una coltivazione e vinificazione tradizionale.

MIRTO E FILU ’E FERRU

Foto Giulio Paladini

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