14 Feb I VINI DI PODERE PELLICCIANO
A SAN MINIATO
UN PRANZO IN AZIENDA
CON 10 ETICHETTE
DA DEGUSTARE
ASSIEME AI GIOVANI VIGNAIOLI
FABIO E FEDERICO CAPUTO
GUARDA IL VIDEO!
In un assolato e insolitamente estivo martedì del novembre scorso, la nostra auto ci porta in una celebre e celebrata zona di tartufi bianchi, la terra di San Miniato.
E molti di voi, probabilmente, potrebbero non sapere che, oltre al pregiato ‘fungo sotterraneo’ che per qualità è secondo solo a quello di Alba, San Miniato è anche zona di pregevoli vini, visto che la vite, da queste parti, è sempre stata di casa fin da tempi antichissimi.
Ad accoglierci, all’azienda vitivinicola Podere Pellicciano, sono due giovani fratelli, innamorati come non mai delle loro pettinate colline, delle loro uve e del proprio lavoro che li vede entrambi impegnati in qualità di appassionati vignaioli: Federico, enologo, in vigna e in cantina, Fabio, affabile comunicatore, al commerciale. Con mamma Concetta, defilata ma pronta a dare il suo supporto specialmente quando si tratta di accogliere visitatori in cantina.
In programma abbiamo oggi una visita ai loro vigneti, poi alle cantine fino al gran finale: un pranzo rigorosamente a base di tartufo bianco realizzato dal vicino ristorante Olivum, con l’apprezzato chef Armando Brigai giunto appositamente per deliziarci con i suoi piatti.
E infine, elemento fantastico, l’opportunità di degustare la quasi totalità dei vini aziendali, ben 10, un caleidoscopio viaggio nel calice, in accompagnamento agli ottimi piatti, dove l’informale convivio diventa momento di confronto tra i nostri sorsi e quelli dei due simpatici e preparati fratelli.
Noi, che già conoscevamo da anni i prodotti in bottiglia di Podere Pellicciano, siamo rimasti davvero colpiti dalla crescita che, in una manciata di anni, ha compiuto questa azienda che mi piace definire emergente.
Sotto troverete le note sui nostri assaggi, ma se dovessi scattare per voi una fotografia della splendida giornata vi mostrerei una bella famiglia sorridente che mette anima e cuore, ma anche tanta professionalità e sapienza vinicola, verso un progetto che sta sempre più decollando.
I NOSTRI ASSAGGI
IN FERMENTO
In aperitivo ecco il rifermentato di casa. Colore cerasuolo esuberante dona allegria al nostro aperitivo con buona freschezza e sapidità.
Punti 87
CIMBA ROSATO 2022
Uno dei sorsi migliori della giornata. Spiccata mineralità, lo definirei un vino croccante e di personalità, giusto equilibrio tra complessità ed eleganza.
Da uve sangiovese, canaiolo e malvasia.
Punti 89
BIONDO 2022
Vermentino di facile beva, con una spiccata sapidità che invita al sorso successivo. Molto apprezzato dal pubblico, sappiamo che è molto richiesto dai clienti ristoratori.
Punti 87
CHIANTI 2022
Ci piace sentire un “Chianti differente”: intanto apprezziamo che non resta morbido, ma, semmai, fresco e vivo. Lavorato a grappolo intero mostra vigore con un tannino succoso. Un filino di alcolicità resta da domare.
Punti 88
TRICCHE 2020
Sangiovese, colorino e malvasia. Più complesso (soprattutto al naso), opulento e piacione del precedente (12 mesi in barrique lo arrotondano). Probabilmente più in linea con i gusti del mercato rispetto al Chianti.
Punti 88
EGOLA 2019
Malvasia nera, da sempre coltivata da queste parti, da vigne vecchie.
Tannino levigato ma anche tendenze amarognole per un vino originale.
Punti 87
SANGIOVESE 2018
Annata 2018 di questo Sangiovese Toscana Igt che non è più in produzione perché le sue uve confluiscono oggi nel Piano della Rocca.
Una selezione di uve sangiovese da vigna vecchia. Tannino levigato, elegante.
Punti 90
BUCCIANELLO 2018
Colorino 100%. Confesso che questo vino ci ha entusiasmato. Naso austero, intrigante tono erbaceo (con tocco impercettibile di tabacco) e frutta nera matura (mirtillo, lampone, mora), poi ancora cacao, liquirizia e polvere da sparo. In bocca è ampio e lungo. L’alta gradazione alcolica, piccolo neo, non si percepisce affatto visto l’incredibile equilibrio finale che si raggiunge grazie ad un tannino importante ma elegante, e che rende il sorso incredibilmente vellutato.
Punti 91
PRATO DELLA ROCCA 2019 (in anteprima)
Questo è il nuovo arrivato in casa Pellicciano, e vuole essere un cru aziendale di pregio. Noi abbiamo la fortuna di assaggiarlo in anteprima. Vino profondo, largo, in bocca entra opulento e chiude con una piacevole acidità che pulisce. L’enologo ci dice che nelle prossime annate verrà utilizzato più cemento e meno legno. Cavallo di razza.
Punti 91
FONTE VIVO
Trebbiano in purezza, macerazione sulle bucce. Altra vera chicca della giornata, questo trebbiano di personalità, carattere e originalità. Potente, il grado alcolico parla da solo, con discreta acidità e presenza di tannini dovuti alla macerazione. Un vino da meditazione, da formaggi o, perché no, da tartufo.
Punti 90
PODERE PELLICCIANO
DAL 2003 MA… PARTENDO DAL 1830
Podere Pellicciano è un podere storico, se ne hanno notizie fin dal 1830, d’altro canto la vite, da queste parti, è sempre stata di casa fin dai tempi antichi, ma è solo a partire dal 2003 che la famiglia Caputo ha deciso di dedicarsi alla sua rinascita.
LA FAMIGLIA CAPUTO
Oggi Concetta, la mamma, cura le visite in cantina e l’accoglienza dei tanti turisti che visitano San Miniato, Fabio gestisce tutta l’attività commerciale e Federico, enologo, dedica tutta la sua attenzione alla produzione.
10 ETTARI DI VARIETÀ STORICHE
Il podere si estende per circa 10 ettari vitati (oltre a 3 ettari di olivi), da sempre gestiti in maniera biologica e nel rispetto dell’ambiente.
Le varietà che si coltivano sono quelle storiche dei vecchi vigneti, che dopo un’attenta selezione massale sono state propagate e inserite anche nei nuovi impianti.
Sangiovese, Malvasia Nera, Colorino e Canaiolo per quanto riguarda le varietà a bacca rossa. Trebbiano, Malvasia Bianca, San Colombano e Vermentino a bacca bianca.
fotoservizio Giulio Paladini
PODERE PELLICCIANO
Località La Serra
San Miniato (Pisa)
poderepellicciano.it
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