09 Gen UN PRANZO AI DUE PLATANI
LA TRATTORIA ITALIANA CON LA T MAIUSCOLA
Se qualcuno di voi non avesse chiaro il concetto di trattoria, anzi, di ‘grande trattoria italiana’, il posto giusto da visitare è questo.
Ai Due Platani, nella campagna parmigiana di Coloreto, fanno il tutto esaurito, pranzo e cena, da molti anni, e per accaparrarsi con la prenotazione uno dei tavoli con l’immancabile tovaglia a quadretti rossi, a volte occorrono settimane, a volte mesi di anticipo.
Sono stato in autunno in questo tempio del gusto popolare nazionale, a questo indirizzo noto e celebrato da tutti i buongustai della penisola e dove io, colpevolmente, ancora non avevo messo piede.
Sono così salito in auto con un filo di emozione abbinato, però, ad una piccola punta di sottile diffidenza: prima di andare mi chiedevo – seppur con gran rispetto – “ma cosa ci sarà mai di così eccezionale?”.
La risposta la troverete in questo articolo, che narra di una delle mie più grandi e goduriose esperienze gastronomiche mai vissute.
IL NOSTRO ARRIVO
Arriviamo nella provincia contadina parmigiana in un soleggiato martedì di metà ottobre.
Parma e il caos dei suoi immediati sobborghi ce li lasciamo alle spalle.
Apprezziamo il silenzio ovattato della campagna, dopo aver visto scorrere dal finestrino austeri e isolati casali incastonati in immensi campi di grano e granoturco.
Sotto due giganteschi alberi parcheggiamo la nostra auto, sono già le 13,30, scendiamo.
Sotto un’insegna semplice attraversiamo la porta tempestata di adesivi delle più rinomate guide, varchiamo l’ingresso.
Ci sorridono due ospitali, gioviali e impeccabili padroni di casa con grembiulone, mentre dentro, in un composto e misurato cicaleccio, la gente è china sul piatto, intenta a gustarsi prelibatezze e profumi di vario genere.
Ci sediamo.
Quello che succederà nel nostro piatto, nei nostri palati e nei nostri cuori, lo leggerete di seguito.
Vi dico solo che, dopo questa esperienza cultural-gastronomca, la sensazione finale sarà quella di essere stati immortalati in un bellissimo e romantico scatto fotografico, in un paesaggio contadino degli anni ’60.
Ma, e qui sta l’incredibile, al posto dello sdrucito e consunto bianco e nero, la nostra foto spara colori accesi, vividi e fortemente contemporanei.
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A TAVOLA!
Benvenuto dalla cucina
– Mortadella “Favola” in cotenna di maiale “Palmieri”
Solo il profumo, al momento dell’appoggio del piccolo piatto sul tavolo, resterà per me un ricordo indelebile.
Assaggio misto di salumi con Torta Fritta
– Prosciutto Crudo di Parma 30 mesi, selez. Tanara 800 Moragnano
– Coppa stagionata “Bocchi Lucedio, Fornovo”
– Salame stagionato 60-90 giorni “Bocchi Lucedio, Fornovo”
– Pancetta stag. 36 mesi “Selezione Cav. Ferrari Bruno Mulazzano Ponte”
Piccoli artigiani del gusto, i vari norcini, che i titolari della trattoria vanno a scovare e che, in ogni voce del menù, vengono giustamente menzionati. Difficilmente si trova una qualità pari a questa che oggi abbiamo assaporato. La Torta fritta (a queste latitudini guai a chiamarla gnocco fritto!) è una sottile e calda nuvola leggera, deliziosa.
Paste ripiene
– Tortelli di Erbetta
– Tortelli di Zucca
– Tortelli di Coniglio
Qua Ai Due Platani, i tortelli vengono “chiusi” solo dopo l’ordinazione al tavolo.
In foto vedete infatti i nostri tortelli immortalati durante la loro ultimazione e subito prima di essere finiti in pentola.
La pasta – ci spiegano al tavolo – viene impastata la mattina, poi alla comanda viene tirata, i tortelli farciti e chiusi al momento subito prima di cuocerli, e così per tutte le paste, ripiene e non.
Tutto questo per mantenere, all’interno di una pasta straordinariamente sottile, un gusto ancora immacolato e non alterato, senza passaggi in frigo o abbattitore. In questa maniera c’è poi un’altra digeribilità.
I tortelli alle erbette e ricotta (misto pecora) sono i migliori mai assaggiati, eleganza e delicatezza immani, ne potresti mangiare a dozzine. Quelli di zucca sono vere caramelle dolci che lasciano incantati. Più impegnativi quelli di coniglio, comunque complessi, saporiti e anch’essi perfetti nel loro genere.
Secondo Piatto
– Piccione, petto (disossato) e coscia (fritta), con pane alle noci, carciofi e ribes (cottura al sangue).
Non solo Emilia in carta, perché i titolari girano da sempre nei ristoranti di altre regioni e nazioni, così il piccione è una piccola licenza che si sono presi. E menomale diciamo noi! Chi scrive è un patito del piccione, e lo ha degustato ovunque, nel mondo, dai tristellati francesi e italiani fino alle più semplici osterie.
Bene, quella dei Due Platani è in assoluto una delle migliori versioni mai assaggiate: cottura del petto monumentale, croccante fuori, succulento dentro, come di altissimo livello sono anche il coscio fritto e il meraviglioso fondo di cottura. Oltre alla materia prima, grande tecnica in cucina.
Dolce
– Gelato alla Crema con Vaniglia mantecato al momento
Un’esperienza unica, emozionale, avvolgente, goduriosa: il ‘servizio’ e la ‘bontà’ del gelato sono, in assoluto, il momento che, da solo, vale il viaggio a Coloreto.
Direttamente al tavolo arriva su un carrello d’antan una clamorosa montagna di gelato, un gelato cremoso, di un giallo intenso, appena uscito dalla illustre mantecatrice, la blasonata Carpigiani del ’64.
Il gelato è alla vaniglia del Madagascar, ma ti chiedono di scegliere come guarnirlo e impreziosirlo, un gioco personalizzato che avvince. Noi abbiamo scelto la immancabile crema allo zabaione, che qua fortemente consigliano, e le nocciole piemontesi caramellate.
Libidine allo stato puro. Tanto gioco ma, credetemi, tanta sostanza.
I Vini
Ottimi, sia il Trebbiano Frizzante di Camillo Donati, sia il Sangiovese Predappio di Noelia Ricci che ci è stato saggiamente consigliato sul piccione.
AI DUE PLATANI
I MOTIVI DI TANTO, INCREDIBILE, E MERITATO SUCCESSO
Ai Due Platani è senza dubbio una delle migliori 5 Trattorie Italiane. Lo dicono le guide, lo dicono i risultati in termini di pubblico, lo dice la qualità a 360 gradi della sua incredibile offerta.
I piatti parlano da soli, e se date un’occhiata alla carta, per altro costantemente aggiornata su aidueplatani.com, ci si può davvero sbizzarrire in lungo e largo, nella regione ma anche fuori.
La stagionalità è rispettata e le materie prime sono di rara eccellenza.
Il servizio è curato, attento e professionale come in uno stellato o in un hotel 5 stelle, ma ha il valore aggiunto della spontanea e rilassata affabilità che solo la trattoria ti permette.
I tempi di attesa del piatto sono a dir poco perfetti, merito anche della scelta di non sovraffollate il locale con gli inutili doppi-turni, qua ci si siede e ci si rilassa senza furia, noi siamo usciti dal locale ben oltre le 3 del pomeriggio.
La selezione dei vini è intelligente e divertente, dai Lambrusco ai vini della regione fino agli champagne più blasonati ci si può davvero divertire, e i prezzi sono a dir poco onestissimi.
E, infine, a proposito di prezzi, il conto finale, che Ai Due Platani, se proprio non si può definire popolare è comunque all’altezza di tutti. Anzi, visto l’incredibile livello qualitativo, è un prezzo che lascia decisamente e piacevolmente sorpresi.
LE ORIGINI E LA PROPRIETÀ
Il locale viene fondato negli anni ’20, ma già dal 1960 diventa un punto di riferimento gastronomico per i parmigiani in fuga dalla città. Eredi di una tradizione secolare e di diverse gestioni familiari, dal 2005 Giancarlo Tavani (patron), Giampietro Stancari (in cucina) e Mattia Serventi (in sala) portano avanti la storia della trattoria.
GUALTIERO MARCHESI
Gualtiero Marchesi pare che fosse un grande estimatore di questa trattoria. Ci dicono che quando veniva amava quasi sempre mangiare la pasta, nello specifico i tortelli alle erbette. Spesso veniva e ne mangiava tre porzioni. E insieme coppa, piccione servito senza salsa, e alla fine gelato e sbrisolona.
AI DUE PLATANI
TRATTORIA
Strada Budellungo, 104/a
Coloreto (Parma)
www.aidueplatani.com
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