PASPAFOOD NEWS: NOTIZIE IN PICCOLI GUSTOSI BOCCONI

SIAMO STATI DA…

LA NOTTE DI ENOLIA

ORIGINALE E GUSTOSO PARTY DI CHIUSURA DELL’EVENTO

È andata fortissimo anche questa 33ma edizione di “Enolia – Alla scoperta dell’olio di qualità, del vino e dei prodotti tipici”, negli splendidi spazi dell’Area Medicea di Seravezza.

E nel terzo giorno, quello dedicato agli operatori e, soprattutto, agli interessanti vignaioli selezionati abilmente da Marco Bellentani, il patron di Enolia, Gabriele Ghirlanda, ha ideato un happening finale davvero ricco di contenuti gastronomici, di musica, di condivisione.

Nell’incredibile e suggestivo laboratorio d’arte della Fondazione Arkad di Seravezza, dove l’arte della lavorazione del marmo è apprezzata in tutto il pianeta, si è svolta una cena conclusiva dal nome “La Notte di Enolia”. Ai tavoli molti nomi eccellenti della gastronomia, del mondo dell’arte, del vino e dell’imprenditoria.

a destra, Gaio Giannelli

Regista gastronomico, il vulcanico e sempre sorprendente Gaio Giannelli, il “cuoco con la polo” del celebre e celebrato ristornate Pozzo di Bugia. Un buffet ricco e opulento il suo, con picchi elevatissimi nel ‘lampredotto e porri’, nella sua versione del ‘pollo al curry’ e nel suo ‘riso all’olio’, solo per citare alcune delle mille prelibatezze.

Poi i celeberrimi formaggi della linea Scoppolato e i gelati della Gelateria Olimpia, altra istituzione per la Versilia. Infine tanti calici per la splendida degustazione dei vini dell’evento. Serata magica dove cibi, vini, musica e arte con la a maiuscola si sono dati un ideale abbraccio e un arrivederci alla prossima edizione di Enolia, manifestazione che è un fiore all’occhiello per la Versilia del gusto.

LA CUCINA DI ALEX CON DUE PROTAGONISTI DEL TERRITORIO

I FORMAGGI SCOPPOLATO E I VINI DI VILLA SARDI

Al lanciatissimo e apprezzato ristorante Alex a Marina di Pietrasanta, è andata in scena una cena degustazione dal titolo “Il Territorio è servito”, con assoluti protagonisti due prodotti d’eccellenza della nostra terra: il formaggio Scopplato di Pedona e i vini delle Colline Lucchesi della Fattoria Sardi.

A fare da regista, nel piatto, con sapienza e fantasia, lo chef di Alex, Gabriele Polonia.

Tre i formaggi: Scoppolato alla cera d’api, Scoppolato allo zafferano e Scoppolato al tabacco.

Tre le etichette: Sotto Villa (Vermentino), Vigna Buia (Trebbiano e Vermentino) e Le Cicale Rosé (Syrah e Vermentino).

Chef Polonia ci ha deliziato con l’antipasto “Costa di bietola in osmosi con ragù bianco di Pecora e cialda di Scoppolato alla cera d’api”, poi con il primo piatto “Cappello ripieno di fonduta di Scoppolato saltato con burro nocciola, salsa al lievito e scaglie di Scoppolato allo zafferano” e con il secondo “Controfiletto di vitella da latte alla brace affumicato al fieno con lasagnetta di finocchio e Scoppolato al tabacco”.

Finale altrettanto sfizioso con “Semifreddo di Scoppolato con riduzione di pere e cialda al rum”.

il Semifreddo di Gabriele Polonia, ristorante Alex

L’INARRIVABILE ARAGOSTA ALLA CAMPIDANESE DA PINO

IL RITO DELLA CATALANA

Non c’è niente di fare, dopo un po’ di tempo si va in crisi d’astinenza, e bisogna tornare da Pino, a Viareggio, per il rito della catalana di aragosta, una catalana che, a mio personale parere, non trova eguali. Marco Artizzu per telefono mi anticipa che da adesso e per tutta l’estate avrà disponibili le aragoste che provengono dalla Sardegna, pezzature perfette, carni salde e di grandi sapore.

L'aragosta alla Campidanese

E noi ordiniamo, come sempre, la sua catalana “alla Campidanese”. Ecco le parole di Marco al momento di servircela.

“Nella campidanese (in versione catalana l’aragosta è bollita ma si può fare anche alla griglia) il crostaceo si fa macerare per 10/15 minuti con pomodori, cipolla e con la nostra particolare vinaigrette, così il crostaceo avrà un sapore più intenso rispetto alla catalana classica in cui l’aragosta, bollita, viene aperta in due e fatta a pezzetti, servita con le verdure crude e abbinata solo all’ultimo con la salsa.”

Crudità

“Per la vinaigrette scegliamo con cura un olio extravergine adatto. Poi aceto, limone e fegato di aragosta.” “La cipolla, per non essere troppo invasiva, viene precedentemente tenuta a mollo per 24 ore”.

Una goduria immensa.

Vapore

Cena con il mare in tavola, deliziata anche da un crudo incredibile, che, tranne le splendide ostriche del golfo di Olbia (gustose, sapide e aromatiche!) e l’ottimo tonno di Imperia, era tutto di provenienza locale: branzino, gambero biondo, gambero rosso, scampo, tonno e una piccola aragosta del mare di Livorno in tartare dentro il suo carapace.

Che spettacolo anche il vapore: pescatrice col suo fegato, gola di dentice, nasello, aragosta, seppiolina e gambero rosso nostrale.

Monumentale anche lo spaghetto di pasta fresca, salvia, fagiolo Schiaccione, mazzancolle e bottarga di Cabras.

IL RISTORANTE STELLATO, L’OSTERIA CONTEMPORANEA E LA PIZZERIA DI GRIDO

L’ARTE DELLA PASTA RIPIENA DA APOGEO

Prendi una Pizzeria pluripremiata e di grande prestigio, un Ristorante stellato da anni sulla breccia per la sua cucina d’autore e un’Osteria contemporanea davvero emergente: il tema della serata? Un grande classico, la pasta ripiena.

Tutto questo è andato in scena alla Pizzeria Apogeo di Marina di Pietrasanta, che per la rassegna “La Grande Cucina Italiana” ha ospitato il ristorante Lux Lucis di Forte dei Marmi e l’osteria Erba Luigia di Pisa.

Il padrone di casa Massimo Giovannini di Apogeo ha presentato Come un Tordello”, un ‘calzoncino fritto’ ripieno con ragù e Parmigiano, ed è stato bellissimo scoprire come dal mondo dei lievitati si possa realizzare un vero e proprio ‘piatto gastronomico’ che mi ha fatto godere come se stessi assaporando una opulenta porzione di tordelli pietrasantini.

"Come un Tordello", Massimo Giovannini, Apogeo

Di Tatiana Porciani, Erba Luigia, abbiamo particolarmente apprezzato i ravioli che la cuoca, attingendo alle proprie origini, ha proposto ‘alla lastra’, da una ricetta tipica dell’Appennino Tosco-Emiliano. Poche uova nell’impasto, nel ripieno la patata, da lei leggermente affumicata, e pancetta, il tutto condito con coratella d’agnello ed un festival di erbe selvatiche. Sapori intensi.

Valentino Cassanelli

Infine chef Cassanelli, Lux Lucis, che ci ha fatto letteralmente mugolare di piacere con i suoi “Ravioli di gallo, mais, capperi e Yuzu”. Da buon emiliano è partito dal classico impasto ricco di uova, ma realizzato anche con la farina di nachos polverizzato. Splendido il ripieno di gallo selvatico toscano e deliziosa l’emulsione, servita al tavolo, di yuzu e fegatini di gallo, oltre a gocce di salsa di capperi.

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