LUNIGIANA GOLOSA: UN MATTINO INTENSO DI SAPORI

Un’intensa mattinata con pranzo finale: la Lunigiana è una miniera a cielo aperto di sapori e tradizioni. Vediamo, minuto per minuto, come si è svolta questa scorribanda gastronomica che abbiamo affrontato con grande entusiasmo (in barba a diete e a colesterolo!) all’inizio di questa estate. Ma chi è stato il  nostro mentore? Riccardo Santini, più noto come l’oste Riccà del Vignaccio di Santa Lucia di Camaiore. Grazie a lui… le porte della Lunigiana si sono spalancate.

ore 08:30

GLI “AMOR” PONTREMOLESI A COLAZIONE

AL CAFFÈ DEGLI SVIZZERI

Se non avete mai fatto colazione con gli “Amor” pontremolesi vi consiglio caldamente di provvedere subito a colmare questa imperdonabile lacuna: questi dolcetti da colazione, frutto di un’antica ricetta elvetica, sono letteralmente divini.

Un po’ calorici è vero, ma davvero unici nel loro genere. Si tratta di due friabili cialde di wafer con, all’interno, una golosa e pastosa crema di vaniglia e burro. Da leccarsi i baffi.

Per iniziare bene la giornata ne basta uno di Amor, due forse sarebbero eccessivi. Meglio rimanere con la voglia di tornare, qua, al suggestivo Caffè degli Svizzeri, una delle pochissime pasticcerie che continua a sfornare questa delizia seguendo l’antica ricetta che importarono in questa zona proprio gli svizzeri. Il locale, collocato nell’affascinante Piazza della Repubblica, è un vero e proprio scrigno del liberty più autentico e ben conservato. Datato 1842, fa parte dei ‘Locali Storici’ d’Italia.

ore 09:00

PONTREMOLI, LA NOBILE DECADUTA

Dopo la nostra colazione è stato un piacere gironzolare per il centro storico: ponti, piazze, vicoli e botteghe storiche ci hanno parlato sommessamente dei fasti di un passato vivo, animato, opulento. Oggi questo intrigante borgo medievale è in realtà un po’ malinconico, silente, nostalgico: una bella donna con molte rughe e senza trucco, che mantiene comunque quel particolare fascino da nobile decaduta.

ore 09:30

TUTTI ALLA FARMACIA ZAMPETTI

A COMPERARE IL RABARBARO DA ANTICA RICETTA

Vi sembrerà strano, ma siamo venuti a Pontremoli anche perché dovevamo fare un salto… in farmacia! Raffreddori? Mal di testa? Dissenterie? Per fortuna niente di tutto questo, dovevamo semplicemente accaparrarci una bottiglia dell’antico e rinomato Rabarbaro dell’antica Farmacia Zampetti.

Agli inizi del ‘900 il Dott. Ernesto Zampetti, alle prese con le cure dei clienti della sua farmacia, formulò le sue prime ricette di infusi alcolici dall’esito benefico, tra cui uno a base di radici di Rabarbaro, noto per le sue proprietà toniche e digestive.

Nacque così questo suo elisir dal retrogusto gradevolmente dolce-amaro (ne abbiamo assaggiato un sorso anche se di buon mattino). Oggi, diciamoci la verità, lo si consuma più per i piaceri del palato e dell’umore che per scopi terapeutici. Noi ne abbiamo acquistato una bottiglia, spesso introvabile vista la limitata produzione. Non sappiamo se farà bene alla salute, ma sicuramente impreziosirà i nostri fine-cena.

ore 10:00

I FORMAGGI DEL PASTORE PIER PAOLO PIAGNERI

Una ventina di minuti d’auto ed eccoci a Filattiera, zona collinare e montagnosa dove pascolano liberi gli ovini di Pierpaolo Piagneri,  barbuto bancario che nel 1996, assieme alla moglie Guia, decise di cambiare vita: basta distinte e conti correnti, era l’ora di recuperare i terreni, all’epoca dismessi, dei propri genitori. Da quel momento si ritirò così in questi eremi della Lunigiana per fare l’allevatore a tempo pieno.

Scelta di vita che lo ha ampiamente ripagato a livello professionale, visto che i suoi splendidi formaggi sono divenuti negli anni davvero celebri. Il suo negozio diventa così una tappa obbligata per i buongustai: salumi di qualità con la carne dei propri maiali, carne di bufalo, animali da cortile, prodotti locali come testaroli, vino, miele e farine.

Ma, soprattutto, i suoi irripetibili formaggi a latte crudo. Noi abbiamo assaggiato la robiola di capra, il quadrello (misto capra-pecora) e soprattutto abbiamo apprezzato (e avidamente acquistato)  con tanto di ripetuti mugolii di piacere, una incredibile caciotta di capra (fresca e appena salata), un perfetto pecorino stagionato ed un  eccezionale erborinato. Il negozio di Piagneri si chiama Naturalmente Lunigiana e si trova a Filattiera, località Scorcetoli in via Cisa 42 (info 338.8156697).

ore 11,30

LA CIPOLLA DI TRESCHIETTO E LE TORTE SALATE DI CATERINA

Tropea inizia per ‘tr’, come del resto anche Treschietto, il minuscolo paesino nel comune di Bagnone dove gli abitanti, tutti, hanno il proprio pezzo di terreno per coltivare sua maestà la cipolla.

Questa pianta bulbosa, complici terreno e microclima favorevoli, qui a Treschietto è veramente squisita, tanto da rivaleggiare con la più famosa Tropea.

E noi siamo stati a degustare la mitica cipolla, ma soprattutto abbiamo scoperto una giovanissima produttrice, la trentaduenne Caterina Sarti che, nella campagna di Treschietto,  si è inventata un lavoro singolare: la coltivatrice di cipolle? Sì, ma con una golosa variante… ovvero il ‘laboratorio di torte salate’ che lei sforna giornalmente.

Le abbiamo gustate e chi scrive vi garantisce che sono a dir poco emozionanti.

Due le torte che troverete sempre quando andrete a trovarla:

– la Barbotta: cipolle, farina gialla e impastata col latte

– e ovviamente la Torta di cipolle, una deliziosissima e finissima sfoglia con cipolle e bietola.

Ma altre sono le torte che troverete a seconda della stagione. A proposito di stagioni: sapete qual è il mese per gustare la cipolla di Treschietto al top? Ottobre! Dunque approfittate: puntate il navigatore su Treschietto, in particolare sul vicino Ostello La Stele (è proprio accanto) e lì troverete l’Azienda Agricola Caterina Sarti (per info Caterina 0187.429931).

ore 13,00

A TAVOLA! A BAGNONE, ALLA LOCANDA LA LINA

Sin dal lontano 1962 la Locanda ristora il viandante che arriva nel piccolissimo e sperduto borgo di Bagnone.

E dopo una mattinata così impegnativa dal punto di vista gastronomico… non poteva mancare un degno finale con le gambe sotto al tavolino.

Alla Locanda La Lina, locale accogliente e curato (con interessante cantina), abbiamo optato per un mix di antipasti: mortadella lunigianese, focaccine di gran turco col lardo, finocchiona toscana, salame, torta d’erbi, e (in un gradito bis) le immancabili torta di cipolle e barbotta di Treschietto.

 

Poi siamo passati ai tipicissimi testaroli in doppia versione: al pesto nostrano e all’olio di frantoio.

Insomma, come tutti i viandanti che arrivano qua, anche noi siamo stati ben ristorati e piacevolmente colpiti dalle atmosfere liberty di una locanda che sa di vera tradizione (Locanda La Lina, Bagnone, piazza Marconi, 0187.429069).

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