17 Dic IL PRANZO DELLA GALLINA
TUTTI I RISTORATORI, APPASSIONATAMENTE
IL CONSUETO RITROVO, UN CULT DELLA VERSILIA
Il pranzo della Gallina. Sembra quasi il titolo di un film comico, o di un libro di ricette. In realtà è il nome di un’iniziativa del tutto singolare nata, pensate, ben 36 anni fa. Riccardo Santini ed Emiliana Lucchesi i due inventori: il primo, geniale ristoratore e patron, all’epoca, del “Vignaccio” di Santa Lucia e oggi di “Baccalà Vino e Merendino”; la seconda, titolata giornalista/gastronoma camaiorese. I due decidono di organizzare un pranzo degli auguri che unisca con le gambe sotto il tavolino gran parte dei ristoratori versiliesi.
A CAMAIORE
Lo scorso dicembre, alle porte del Natale, il vulcanico “Riccà” ha scelto come location Il Centro Storico a Camaiore, ristorante della tradizione dell’amico Paolo Dini. Come sempre numerosa l’allegra processione di ristoratori, osti, cuochi e personaggi del mondo del vino e del buon cibo. Tante risate. Tanti scambi di vedute. E “tanti auguri a te e famiglia”.
I RASSICURANTI PIATTI FUMANTI
Ma il menù? Squadra super-vincente non si tocca! Molti dei partecipanti, i numerosi habitué, aspettano una anno intero per gustarsi gli splendidi ‘must’ del Pranzo della Gallina.
Come l’intramontabile cotechino (quest’anno del Bacci) col purè. O i rassicuranti tortellini al brodo (di gallina of course). Il ricco bollito misto (con anche la gallina e il suo pieno), da abbinare ai tradizionali (e buonissimi) bagnetto verde e bagnetto rosso, nonché ad una quest’anno davvero eccellente mostarda di Voghera, al cavolfiore lesso e alle barbe amare di Capezzano. Tutto bagnato da buon Lambrusco e dai vini lucchesi dello Scompiglio. Tradizione anche nel ‘semifreddo cult’ finale, il mitico Dessert Versilia.
La cuoca? Come sempre la splendida Emiliana, moglie di Santini, quest’anno coadiuvata dalla altrettanto brava figlia Nancy.
L’ARTE
Goliardia, buon cibo, ma anche arte. Ad ogni anno un valente artista dipinge un quadro sul tema ‘gallina’. Quest’anno è stata la volta del pittore Angelo Dioinigi Fornaciari (sotto un particolare dell’opera).
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